Gli Stati Uniti rifanno i conti con l’estero, o quasi!

Come promesso Biden ha rigettato immediatamente il divieto d’ingresso dei musulmani negli US che aveva imposto il tycoon primatista, rigettando indietro quattro anni di politiche made in US.

Tra l’altro, il conigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, ha dichiarato che Biden ha chiesto al Dipartimento di Stato di poter porre riparo, cercando di dare agevolazioni a rientrare a chi non ha potuto porre piede negli States, pur avendone le possibilità.

Ricordiamo che alle persone provenienti da Iran, Libia, Corea del Nord, Somalia, Siria, Yemen e Venezuela, con aggiunta nel 2019 di altre nazioni africane, era vietato entrare negli States.

Ora la nuova amministrazione sta compiendo quei passi che Trump aveva bloccato e sembra che proprio quelle nazioni che si erano avvantaggiate di questi divieti e politiche “America great again” dovranno fare attenzione alle nuove linee direzionali di Biden e sua amministrazione.

Come Trump aveva promesso di ritirarsi dal Medio Oriente, Biden invece, in gran segreto, ieri ha fatto rientrare nella Siria al confine con l’Iraq un grande convoglio di attrezzature logistiche per basi militari. Notizia passata quasi in silenzio, e come Assad ha ben detto: “Per noi siriani, che ci sia Trump e Biden al potere, non cambierà nulla”

Mentre, per l’altro punto caldo, che lo è stato anche per Trump, la Cina, il Congresso nelle ultime sedute a maggioranza DEM, ha iniziato a caricare a testa bassa il dragone, ha affermato che la Cina nei confronti degli Uiguri sta avendo un trattamento paragonabile al genocidio.

E’ stata attivata una commissione esecutiva per il controllo degli Uiguri, che sta lavorando proprio per supportare la tesi del genocidio, uno dei membri del Congresso Jim McGovern (DEM) ha condannato la Cina per abuso contro gli Uiguri e ha chiesto all’amministrazione Biden di agire contro la repubblica popolare per genocidio.

Tutto ha preso una direzione più veloce verso queste accuse, quando l’ambasciata cinese fece un twitt affermando con orgoglio che la Cina era riuscita a impedire alle donne Uigure di essere “macchine per fare bambini”.

Una dichiarazione di genocidio degli Stati Uniti significherebbe che molti paesi dovrebbero frenare o almeno pensare bene prima di fare affari con lo Xinjiang, che uno dei principali fornitori di cotone al mondo: mercoledì, la US Customs and Border Protection ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno imponendo un divieto a livello regionale su tutti i prodotti di cotone e pomodoro provenienti dallo Xinjiang con le accuse secondo cui, questi prodotti sono stati fatti con il lavoro forzato da Uiguri.

Da notare che sono anni che la Cina sta commettendo questi crimini, e a quanto pare, se no si fossero mossi gli Stati Uniti, e lo sta iniziando a fare anche la Gran Bretagna, nessuno ha fatto nulla per questa povera gente, compreso soprattutto i paesi musulmani, che non hanno neanche espresso un disappunto, nonostante, dicono, di essere anche loro fedeli dell’Islam.

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